L'idea di
costruire un bruco, nasce e cresce nella voglia di contribuire a dare
un segno espressivo, in un contesto naturale.
Il bruco ha
una forma ritmata, il suo colore è quello della natura circostante
per il quale trova un modo per mimetizzarsi.
Costituito
da rami di vegetazione aggrovigliate che si estendono per quindici
metri.
Esempio
di architettura viva e sostenibile che vivrà e crescerà per
generazioni,
fino a che la lotta andrà avanti.
Vuole
essere un evento aggregativo, in cui esseri umani, di diverse età
daranno una mano nella costruzione di un simbolo per contrastare la
forza distruttiva di uno stato che spesso non rappresenta i
cittadini.
Comportamenti
gregari sono frequenti tra i bruchi, che si alleano in questo caso
per combattere le istituzioni in scelte scellerate.
Una
collaborazione con la natura per riuscire a evidenziare ciò che
l’economia ha fatto abbattendo alberi secolari(
Castagni con rovere e Querce).
La
proposta vuole essere quella di restituire una dignità, in modo
simbolico, a quel legno caduto sotto il fascismo di chi non vuol
vedere oltre al proprio tornaconto economico, dal momento che il
movimento No TAV rappresenta anche una legittima battaglia delle
popolazioni locali a difesa di una valle già sede di numerose altre
opere pubbliche e del loro impatto sull'ambiente.
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